Casa della Cultura (ex Convento del Carmine)

L’intervento di restauro architettonico di un ex-convento dismesso, trasformatosi in una struttura polivalente di grande impatto sulla vita culturale della città

2014 – 2015

OGGETTO
Restauro architettonico dell’ex-convento del Carmine

CLIENTE
Comune di Velletri

TIPOLOGIA DI INTERVENTO
Restauro architettonico

IMPORTO LAVORI
€ 2,970,956.63

LUOGO
Velletri, Lazio, Italia

DESCRIZIONE LAVORI

L’intervento di restauro architettonico presso l’ex Convento del Carmine, operato da Edilerica dopo oltre 50 anni di abbandono, ha reso possibile la trasformazione della struttura in un importante spazio multifunzionale che ospita iniziative culturali rivolte alla città. 

Per l’intervento sono stati rispettati i principi di essenzialità e austerità appartenenti alla struttura originaria, sia nel disegno che nell’utilizzo di materiali semplici e a basso impatto quali cotto, legno, ferro, vetro, pietra, e intonaci a calce naturale.

Al piano terra, dove originariamente sorgeva la chiesa, l’intervento di restauro architettonico ha dato vita ad un auditorium che può essere adibito anche a sala concerti, mentre nell’antico refettorio è stata ricavata una sala espositiva. I dormitori sono stati, invece, trasformati in una sala convegni e in un archivio storico, mentre le antiche celle sono state destinate a sale di lettura. 

La completa sostituzione dei solai ha permesso di irrobustire la struttura portante e di adibire il primo piano a sede della Biblioteca Comunale e della Casa delle Cultura, vero e proprio centro pulsante della città.

Grande attenzione è stata riservata anche alla finitura degli spazi esterni. Nell’originario giardino, di circa 3000 mq, è stato mantenuto un colonnato che lo divide in due parti: la prima, più protetta, è riservata alle essenze sempreverdi tipiche del giardino all’italiana; la seconda è adattata a spazio di incontro e ritrovo all’aperto.

attività restauratori
0 ore
di muro consolidato
mq

Gli affreschi

L’ex Convento del Carmine fu lasciato dall’ordine religioso nel 1870 per essere poi adibito ad ufficio catastale fino agli anni ’60. Oggi, il convento conserva affreschi di rara bellezza, che il tempo e l’azione dell’uomo avevano relegato in uno stato di degrado e abbandono. Nell’ex refettorio possiamo ammirare la classica “Ultima Cena” e una rappresentazione di Elia sul carro di fuoco. 

Questi affreschi sono stati attribuiti a Gaspare Dughet, detto anche Poussin Gaspare Dughet, cognato di Nicola Poussin, uno dei più grandi pittori francesi del Seicento, con il quale il primo viene spesso confuso.

Gaspare Poussin (Roma 1613 – Firenze 1675) visse a lungo in Italia, collaborando anche con il grande Piero da Cortona, specializzandosi nella pittura di paesaggi. 

Reportage fotografico

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